Tra le dolci colline della campagna siciliana, circondato da campi di cereali e vigneti a perdita d’occhio, sorge il parco archeologico di Segesta. Un tempio dorico del V sec a.c., le cui colonne si innalzano maestose, e un teatro di epoca romana che, realizzato a 400 metri sul livello del mare, domina il paesaggio circostante e guarda il golfo di Castellammare in lontananza.
Questo è il parco archeologico di Segesta, a solo un’ora di strada da Palermo, perfetto per una breve escursione in giornata. Se avete in programma un viaggio nella Sicilia occidentale, tra le numerose tappe da non perdere, il parco archeologico di Segesta sicuramente non vi deluderà. Respirerete la bellezza della campagna e del paesaggio siciliano e toccherete con mano una storia potente. Sapevate infatti che il tempio di Segesta, che rispetta perfettamente le proporzioni e le caratteristiche dell’architettura greca, in realtà non fu realizzato dai greci bensì dagli Elimi? Segesta vanne infatti fondata da una popolazione un po’ misteriosa, gli Elimi appunto, arrivati sulle coste occidentali della Sicilia circa tre mila anni fa. Secondo le antiche fonti storiche si trattava dei troiani sopravvissuti alla distruzione della loro città che iniziarono a spostarsi nel Mediterraneo alla ricerca di nuove terre dove insediarsi. Approdati in Sicilia, fondarono varie città, tra cui Segesta appunto. Lo avreste mai detto che in Sicilia siamo imparentati con Enea?
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