Cosa vedere a palermo in 2 giorni

Cosa vedere a palermo in 2 giorni

Avete 2 giorni a disposizione per visitare Palermo?

Allora potrete non solo conoscere i siti e le attrazioni principali, le cose imperdibili di questa affascinante città, ma anche ampliare il raggio della vostra visita e approfondire vostra la scoperta.

1° Giorno

L’itinerario che vi consiglio per il primo giorno è quello di “Cosa vedere in 1 giorno” al quale però, visto il maggior tempo a disposizione, possiamo aggiungere la visita di altri luoghi che renderanno la scoperta di Palermo un po’ più ricca e approfondita.

Iniziate la vostra visita dalla chiesa di S.Giovanni degli Eremiti con il suo delizioso chiostro e il suo esotico giardinetto. Dal 2015 anche questa affascinante chiesetta è stata inserita nel percorso arabo-normanno dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco.

Lasciate alle vostre spalle il traffico e il caos cittadino e immergetevi in un angolo che sembra fuori dal tempo.

Proseguite poi per il vicino Palazzo Reale dove imperdibile è la visita della Cappella Palatina.

Arrivati poi in Cattedrale, quello che vi suggerisco, oltre la classica visita del duomo, è la visita sui tetti.

La Cattedrale di Palermo era, come molte chiese normanne siciliane, una “ecclesia munita”, cioè una chiesa fortificata, con tutto un sistema di camminamenti sui tetti e nelle torri ai quattro angoli che permetteva alle guardie di controllare e difendere la città dall’alto. Un edificio religioso, dunque, con anche una funzione militare. Oggi dai tetti di gode una meravigliosa vista a 360 gradi su Palermo, dal mare alle montagne che la proteggono ad ovest, e soprattutto sulla città antica, con le sue numerose cupole che, eleganti e variopinte, emergono tutto intorno.

Usciti dalla cattedrale continuate lungo il Càssaro, l’antica strada principale tracciata dai fenici, fondatori di Palermo nel VII sec. a.C., che collegava, e collega tuttora, il mare alla piccola zona sopraelevata del Palazzo Reale.

Lungo il Càssaro, fate un salto alla chiesa del SS.Salvatore, chiesa di origini normanne, rifatta in epoca barocca e rivestita di marmi colorati, secondo lo stile siciliano delle decorazioni a mischio e tramischio. L’edificio, particolarmente interessante in quanto è uno dei pochissimi esempi a Palermo di chiesa con pianta ellittica, ha subito dei pesanti bombardamenti durante la seconda guerra mondiale ma è stato prontamente ricostruito seguendo la tecnica del restauro scientifico che permette al visitatore di distinguere le parti originali da quelle riedificate.

Proseguite lungo il Càssaro fino ai Quattro Canti, svoltate a destra per godere dello spettacolo di piazza Pretoria, circondata dalle maestose chiese di S.Caterina d’Alessandria e S.Giuseppe dei Teatini e arrivate a piazza Bellini, dove tappa obbligata è la visita della chiesetta di S.Maria dell’Ammiraglio, nota come la Martorana.

A questo punto, dopo aver ammirato gli splendidi mosaici della Martorana, se volete rimanere ulteriormente stupiti, entrate alla chiesa di S.Caterina d’Alessandria, uno dei massimi esempi di arte barocca siciliana e, per vedere qualcosa di insolito e molto suggestivo, approfittate per visitare anche l’antico monastero delle monache di clausura.

Oggi, tappa obbligata quando si è in zona è la pasticceria I segreti del Chiostro, all’interno dell’antico monastero, dove non potrete resistere alla tentazione di un cannolo o un dolcetto alle mandorle, realizzati secondo le antiche ricette tradizionali delle monache.

Prendete adesso la discesa dei Giudici, attraversate via Roma e, da piazza S.Anna, entrate al rione Kalsa.

Fondato nel 937 dagli arabi, Al Halisah, “l’eletta”, è uno dei più antichi quartieri di Palermo dove ancora, tra vicoli, chiese e palazzi nobiliari, si respira l’aria di un mondo lontano nel tempo.

Dopo aver visitato la bella chiesa di S.Francesco e il piccolo gioiello che è l’oratorio di S. Lorenzo, che custodiva un dipinto del Caravaggio purtroppo poi rubato, potete fare sosta all’Antica Focacceria S.Francesco per assaggiare il famoso street food palermitano.

Continuate poi la vostra passeggiata lungo l’antica via Alloro dove potrete entrare alla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, il cui affresco del Trionfo della Morte o l’Annunciata di Antonello da Messina valgono già la visita.

Prendete uno dei vicoli che vi portano a piazza Magione e qua, oltre l’omonima chiesa medievale, non perdetevi la visita della chiesa dello Spasimo. Si tratta di un luogo ricco di fascino e suggestione, una chiesa cinquecentesca presto abbandonata dai frati per permettere la costruzione di una bastione a difesa dell’antica città. La chiesa, simbolo della rinascita che il quartiere ha vissuto negli ultimi anni, vi lascerà stupiti grazie al cielo aperto che si apre sopra di voi…

Ritornate poi in piazza Marina, passando dalla popolare piazza Kalsa e percorrendo via Butera o il Foro Italico. Qui, altra tappa immancabile è il giardino Garibaldi.  Come non rimanere senza fiato davanti agli straordinari ficus che, enormi e bellissimi, dominano la piazza con le loro immense chiome?

Per finire, potete concludete la vostra passeggiata alla Cala, l’antico porto di Palermo, e godervi il panorama del piccolo porto turistico sul quale si affaccia la città.

 

2° Giorno

Ed eccovi al vostro secondo giorno a Palermo. Ancora c’è tanto da vedere e da assaporare, per cui, si parte!

Vi suggerisco, prima di tutto, di fare una piccola deviazione fuori porta ed andare ad ammirare l’eccezionale Duomo di Monreale.

Siamo a pochi chilometri dal centro di Palermo, sarà necessario quindi un mezzo per spostarsi. In caso optiate per gli autobus pubblici, tra traffico e attese alle fermate, munitevi di una giusta dose di pazienza.

Meglio un mezzo proprio, se l’avete, o contrattare per un taxi…

A Monreale vi aspettano il duomo normanno della fine del XII sec. con il suo eccezionale manto musivo (considerate che si tratta di oltre 6000 metri quadri di mosaici di manifattura bizantina) e il suggestivo chiostro, un quadrato perfetto con decine di colonnine decorate e capitelli lavorati a rilievo.

Concedetevi una tranquilla passeggiata all’interno del silenzioso chiostro e, tra i tanti scolpiti, cercate il famoso capitello con l’immagine del re normanno Guglielmo II che, inginocchiato, offre il modellino del duomo alla Vergine.

Ritornando verso Palermo, una tappa che molti non vogliono perdere sono le Catacombe dei Cappuccini.

Se avete uno sviluppato gusto per il macabro, allora questo è il posto per voi! Centinaia di mummie di frati cappuccini e ricchi palermitani che, per secoli (dagli inizi del ‘600 fino agli inizi del ‘900 quando questo tipo di inumazione fu proibito) si sono fatti seppellire, o meglio, esporre qua.

Altra tappa indubbiamente interessante di Palermo, un po’ fuori dal centro storico e quindi che bisogna raggiungere con un mezzo proprio, è il Palazzo della Zisa.

Al Aziz, lo splendido, questo era il nome che i sovrani normanni diedero al loro palazzo fuori le antiche mura cittadine.

Si tratta di un esempio ben conservato di edificio civile, simile per stile al alcuni palazzi del nord Africa, dove i sovrani si intrattenevano e sollazzavano durante la calde estati, dedicandosi ad attività di svago e divertimento. Lo dobbiamo immaginare circondato, come era un tempo, da un immenso parco, vegetazione rigogliosa e padiglioni di caccia. Tutto attorno il paesaggio è purtroppo cambiato, ma il palazzo merita una visita.

A due passi dalla Zisa potete fare un salto temporale e visitare il Villino Florio, straordinario esempio di architettura Liberty, sopravvissuto quasi per miracolo al devastante “sacco di Palermo” o la straordinaria Villa Whitaker Malfitano, ricchissima casa museo circondata da un parco che è un vero e proprio giardino botanico.

Altra cosa da non perdere se venite a Palermo è fare un giro per uno dei mercati storici.

A Palermo ce ne sono tre, tutti di origine antichissima, probabilmente araba, che rimangono dei luoghi fuori dal tempo e a volte dalle regole…

Il mercato del Capo si estende nell’omonimo quartiere, potete accedervi da Porta Carini, una delle antiche porte della città, dopo aver ammirato il Teatro Politeama e il Teatro Massimo, i due principali teatri ottocenteschi.

Al Capo, oltre a farvi stordire da colori, profumi e abbanniate (le classiche urla dei venditori che reclamizzano la propria merce), non mancate di entrare nella piccola chiesa dell’Annunciazione al Capo, uno dei più ricchi gioielli del barocco palermitano, e nella chiesa di San Agostino con il suo bel chiostro rinascimentale.

Altro mercato storico di Palermo è Ballarò, dall’arabo Suq al Balari, dove già in epoca araba i venditori provenienti da Balara, nei pressi di Monreale, venivano a vendere la loro merce. Anche qui, tra vicoli e strade dove a stento di riesce a passare tra le bancarelle, perdetevi tra i colori accesi dei banchi di frutta, verdura e pesce e concedetevi qualche spuntino con il tipico cibo di strada.

A Ballarò vale senza dubbio la pena visitare la chiesa gesuita di Casa Professa, trionfo degli eccessi del barocco palermitano, in buona parte ricostruita dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale che ne fecero crollare il tetto e parte delle navate.

Se poi ancora avete energia, perché non salire sulla medievale Torre di S. Nicolò? Bastano non molti gradini lungo una stretta scala a chiocciola in pietra per arrivare in cima ad una delle antiche torre civiche, da cui si controllava tutto il territorio circostante, e che poi è stata convertita in campanile.

Da qui, proprio sopra una brulicante piazzetta animata fino a tarda notte, potrete godere dei tetti, campanili e cupole del cuore di Palermo.

Infine, la giornata si può concludere facendo una passeggiata nella zona della Vucciria.

Il mercato della Vucciria è forse il più conosciuto di quelli palermitani, grazie anche a Renato Guttuso che l’ha reso celebre con il suo omonimo dipinto. Purtroppo oggi il mercato ha perso molto della sua ricchezza e del suo fascino ed è quello meno vivo dei tre mercati storici.

La zona, con la centrale piazza Caracciolo, si anima soprattutto la sera ed è ormai ritrovo di giovani e studenti Erasmus che trascorrono qui la notte, tra un bicchiere di vino alla storica Taverna Azzurra e del pesce arrostito al momento su una delle numerose griglie che la sera vengono montate per una veloce e gustosissima cena all’aperto!

In zona non perdetevi la monumentale chiesa di S.Domenico, che ospita dal 2015 la tomba del giudice Giovanni Falcone, e lo splendido oratorio di S.Cita, trionfo della decorazione a stucco del celebre maestro palermitano Serpotta.

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